Come litigare bene
strategie per risolvere i problemi di coppia

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L’inizio di una relazione è solitamente privo di discussioni. Ogni partner mostra la parte migliore di sé e i difetti personali vengono celati senza troppi sforzi. Solo con il passare del tempo, entrando in intimità, si inizia a mostrarsi per quello che si è.

Si può dire che litigare è un punto di arrivo per una coppia che sta crescendo, ciò significa che si è disposti a far conoscere lati di sé che potrebbero farci apparire meno amabili, concedendosi il rischio di ferire o far arrabbiare il partner.

La conoscenza e l’intimità emotiva con il partner consentono di comunicare in modo più autentico, ovvero “adesso posso dirti quello che non mi va, che non piace, che non voglio”.

I LITIGI COSTRUTTIVI POSSONO DIMOSTRARE CHE C’È QUALCOSA PER CUI VALE LA PENA LITIGARE. D’altronde, è superando gli ostacoli, riconciliandosi e perdonandosi gli errori vicendevolmente che la coppia si consolida.

Tuttavia, il litigio o il conflitto, non devono diventare un sottofondo continuo, altrimenti la relazione diviene logorante. In quest’ottica, risulta utile imparare a litigare bene, in modo che la discussione non sia fine a se stessa, ma diventi anzi occasione di crescita.

Accogliendo la premessa, secondo la quale, LE PERSONE POSSONO CAMBIARE SE STESSE, MA NON CAMBIARE IL PARTNER, è possibile assumersi la propria parte di responsabilità nelle difficoltà della relazione di coppia, concedendosi la possibilità di stimolare il cambiamento senza aspettare dei movimenti da parte dell’Altro partner.

In tal senso, È NECESSARIO COMPRENDERE COME SI CONTRIBUISCE AD ALIMENTARE IL LITIGIO, SENZA PROIETTARE LE COLPE SUL PARTNER.

In che modo contribuisco a creare e/o mantenere il problema con il mio partner?

C’è qualcosa che potrei fare per migliorare la situazione?

Acquisendo consapevolezza di Sé e delle proprie emozioni, migliorando alcuni atteggiamenti personali, praticando l’ascolto attivo, l’empatia ed una comunicazione assertiva, è probabile che il partner ci segua nel cambiamento. Le persone si influenzano a vicenda e questo è ancora più vero all’interno di una coppia. IL MIO CAMBIAMENTO STIMOLA IL TUO CAMBIAMENTO.

 

Fattori che possono innescare i conflitti di coppia

Il conflitto di coppia è una realtà inevitabile nelle relazioni a lungo termine. Si manifesta come una situazione di disaccordo o tensione tra i partner, che può derivare da differenze di opinione, bisogni, valori, aspettative o desideri. I conflitti possono variare in intensità e frequenza e riguardare diversi aspetti della vita quotidiana, come la gestione delle finanze, l’educazione dei figli, la divisione dei compiti domestici, il tempo libero, la vita sessuale e le interferenze delle famiglie di origine. Sebbene il conflitto sia una parte naturale e inevitabile di ogni relazione, la capacità di gestirlo in modo efficace è cruciale per il benessere della coppia.

 

 

Diversi FATTORI PSICOLOGICI POSSONO INNESCARE CONFLITTI all’interno di una coppia:

Le DIFFERENZE INTRINSECHE NELLA PERSONALITÀ E NEI VALORI possono portare a disaccordi quando i partner hanno visioni diverse su come affrontare situazioni specifiche. Ad esempio, un partner può essere più orientato alla pianificazione e all’organizzazione, mentre l’altro può preferire la spontaneità e l’adattabilità. Inoltre, le aspettative non comunicate o irrealistiche riguardo al comportamento del partner possono portare a delusione e risentimento. Spesso, i partner si aspettano che l’Altro capisca i loro bisogni senza esprimerli chiaramente, il che può creare malintesi.

FATTORI DI STRESS ESTERNI come problemi lavorativi, difficoltà economiche o problemi di salute possono aumentare la tensione all’interno della coppia. Lo stress può diminuire la capacità di affrontare i conflitti in modo costruttivo, portando a reazioni esagerate o aggressive. Gli stili di attaccamento sviluppati durante l’infanzia influenzano il modo in cui gli individui si relazionano con i partner. Gli individui con uno stile di attaccamento ansioso possono essere eccessivamente dipendenti o insicuri, mentre quelli con uno stile di attaccamento evitante possono essere distanti o incapaci di esprimere le loro emozioni.

La MANCANZA DI ABILITÀ COMUNICATIVE E RELAZIONALI EFFICACI è una delle cause principali dei conflitti di coppia. Quando i partner non riescono a esprimere chiaramente i propri sentimenti o ascoltare attentamente l’Altro, i malintesi sono inevitabili. Inoltre, le esperienze passate e la storia familiare di ciascun partner possono influenzare il modo in cui percepiscono e affrontano i conflitti. Ad esempio, individui cresciuti in famiglie conflittuali possono essere più propensi a vedere il conflitto come una minaccia piuttosto che come un’opportunità di crescita e/o come unica forma relazionale/comunicativa (apprendimento di quel modello relazionale all’’interno della famiglia) per entrare in contatto con l’Altro.

Le DINAMICHE PSICOLOGICHE del conflitto di coppia possono essere complesse e coinvolgere vari processi interni. Il modo in cui i partner interpretano il comportamento dell’Altro può influenzare notevolmente la dinamica del conflitto. Attribuzioni negative, come interpretare un comportamento come intenzionalmente dannoso, possono alimentare il risentimento e l’ostilità. I conflitti di coppia spesso seguono un ciclo di escalation in cui le reazioni emotive negative di un partner provocano risposte negative dall’Altro, creando un circolo vizioso che può portare a un’intensificazione del conflitto e a una maggiore difficoltà nel risolverlo.

Quando i partner si sentono attaccati, possono adottare atteggiamenti difensivi o ostruzionistici, negando la responsabilità, evitando il confronto o ritirandosi emotivamente. Questi comportamenti impediscono una risoluzione costruttiva del conflitto. Le EMOZIONI giocano un ruolo cruciale nei conflitti di coppia: la rabbia, la frustrazione, la tristezza, la delusione, l’orgoglio, la gelosia, il disprezzo, il senso di colpa e la paura possono intensificare il conflitto e rendere difficile mantenere una comunicazione razionale e costruttiva, mentre le emozioni positive, come l’empatia e l’affetto, possono invece facilitare la risoluzione del conflitto.

 

IL CONFLITTO PUÒ NASCERE DA BISOGNI INSODDISFATTI, DA MALINTESI O DA ASPETTATIVE NON REALIZZATE E APPAGATE. Spesso, alla base di una controversia ci sono differenze nei valori, nei desideri o nelle percezioni, nonché nell’incapacità di riconoscere e comunicare i propri autentici bisogni e le proprie reali emozioni al partner.

 

Le persone litigano perché sentono il bisogno di essere ascoltate.

 

Spesso i bisogni infantili di accudimento vengono riprodotti nella relazione con il partner, che si trova a dover “CURARE LE FERITE DEL MIO PASSATO”.

 

In quest’ottica, è fondamentale per benessere del singolo partner (il “Sé”) e del benessere del sistema coppia (il “Noi”) comprendere se i bisogni espressi all’interno della relazione, siano bisogni legittimi (sostengo, attenzione, rispetto, etc.), oppure si tratti di vuoti e irrisolti che derivano da esperienze personali traumatiche del proprio passato (es. se io sono cresciuto/a nella trascuratezza, se ho avuto un padre o una madre non accudente, che non mi dimostravano il loro amore e non mi hanno trasmesso un senso di amabilità e valore personale, non posso far “pagare” quest’esperienza al mio partner. Non posso chiedergli di farmi da genitore sostitutivo, di prendersi cura di me come fossi un bambino/a).

Quando parliamo di bisogni non appagati e di conflitti all’interno della coppia, spesso le persone si domandanoPerché scelgo sempre la Persona sbagliata?. In questi casi, è utile comprendere se stessi per poter sperimentare una relazione di coppia (del presente o del futuro) costruttiva ed evolutiva per il Sé e per il Noi, andando a scegliersi e a viversi, non per ricercare la compensazione di bisogni ancestrali non appagati, ma la volontà di costruire un progetto di coppia comune, del quale il litigio e il conflitto sono degli strumenti di confronto, di conoscenza profonda, accettazione e comprensione reciproca e di crescita.

 

Le regole per “litigare bene” in coppia

Spesso durante un confronto la discussione viene inquinata da elementi estranei e dannosi: rivendicazioni, orgoglio, vittimismo, ricatti morali, tentativi manipolatori e lamentosità. Sono tutte “modalità tossiche” che inquinano il dibattito trasformandolo in un dialogo poco costruttivo.

 

Tra le regole per “litigare bene” in coppia ci sono:

  • AVERE CHIARO IL MOTIVO PER CUI SI STA DISCUTENDO, senza allargare il discorso ad altri aspetti, senza attaccare la Persona nel suo complesso e senza rivangare situazioni passate, evitando che il confronto divenga distruttivo. Il dialogo deve essere circoscritto al problema presente (es. non usare frasi giudicanti del tipo: “In cucina fai schifo” oppure “Sei come tua madre…”).
  • DISCUTERE IN PRIVATO E NON DI FRONTE AGLI ALTRI. Mettere a disagio il partner può scatenare il suo rancore e aprire l’intimità della coppia a chi non c’entra. E’ anche importante non coinvolgere altre persone, a partire dai figli, per cercare alleanze.
  • NON TRATTARE LA RELAZIONE COME UNO “SPAZIO” IN CUI SFOGARSI E ROVESCIARE TUTTI I PROPRI PROBLEMI. La coppia non è la contenitore della propria vita.
  • PER LE COMUNICAZIONI IMPORTANTI CERCARE DI COGLIERE L’ISTANTE PIÙ ADATTO. Possono essere sconsigliati i momenti di stanchezza (del partner o di entrambi), di nervosismo, di impegno con i figli, di presenza di altri problemi e di umore basso. Può essere sbagliato anche proporre all’improvviso un problema serio o una critica in un momento di grande gioia e divertimento.
  • NON ACCUMULARE LA TENSIONE, ovvero non mettere in campo comportamenti punitivi (es. il silenzio, il broncio, etc.) o non fare finta di niente di fronte a un atteggiamento o a parole che non si approvano. Questo atteggiamento può condurre al rischio della saturazione e dell’accumulo di tensione e quindi di “sbottare” in modo non costruttivo, ma con risentimento e rabbia.
  • ESPRIMERE I PROPRI BISOGNI E LE PROPRIE EMOZIONI in modo gentile, senza lamentele e senza criticare l’Altro, assicurandosi il rispetto delle proprie posizioni e dello spazio reciproco nella coppia. E’ importante ricordare che il partner non può leggerci nella mente ed è fondamentale sforzarsi di comunicargli il più chiaramente possibile quello che ci disturba o ci ferisce, o semplicemente quello che si prova.
  • TROVARE UN COMPROMESSO INSIEME Stare insieme non è una gara. Dal conflitto non esce un vincitore e un perdente. E’ possibile trovare una soluzione comune ad un problema, mettendo da parte il narcisismo e favorendo lo sviluppo dell’autenticità del singolo che nasce dal confronto e dalla volontà di fare squadra.
  • ASCOLTARE ATTIVAMENTE SENZA FARE COMMENTI, mostrando apertura, rispetto del partner, disponibilità a non dare consigli non richiesti. Durante la discussione, il commento può far scattare un atteggiamento di difesa per l’idea che l’Altro non ha interesse per le parole dette, mentre lasciare parlare l’Altro liberamente gli dà la certezza di essere ascoltato/accolto.
  • NON CERCARE UN COLPEVOLE. Lo scontro può nascere da un equivoco, da un’incomprensione o dall’idea di avere subito un torto, ma non è un processo, non sono previste “punizioni” per chi ha sbagliato. In un legame affettivo, non è costruttivo incolparsi reciprocamente perché si aumenta solamente la sofferenza e la distanza.
  • FARE PROPOSTE E NON DARE ORDINI. Un approccio propositivo che promuova una soluzione soddisfacente e il benessere di entrambi i partner è sempre consigliato, per non innescare risposte difensive e non costruttive.
  • FARE DOMANDE DELLE QUALI NON SI CONOSCE LA RISPOSTA. Sono domande inquisitorie che non portano alla soluzione del problema, ma la inaspriscono, in quanto il partner al quale si pone la domanda si sente solamente giudicato.
  • UTILIZZARE UNA COMUNICAZIONE ASSERTIVA E NON VIOLENTA, occorre spiegare come l’Altro ci fa sentire e le emozioni che proviamo. È molto importante esplicitare le proprie emozioni ed è altrettanto fondamentale riuscire a rimandare verbalmente le emozioni che crediamo stia provando l’Altro. In tal modo riusciremo ad attuare una sintonizzazione emotiva.
  • NON SFRUTTARE I PUNTI DEBOLI DELL’ALTRO. Non usiamo delle informazioni che conosciamo sulla storia personale dell’altra Persona per ferirla nel profondo.
  • AMMETERE QUANDO SI HA TORTO. È giusto che ogni partner abbia i propri spazi in cui potersi esprimere e sbagliare, con la possibilità però di tornare indietro e di dire “ho sbagliato, scusa”.

 

In conclusione, il conflitto di coppia è una componente inevitabile delle relazioni, ma la capacità di gestirlo efficacemente è ciò che distingue le coppie felici da quelle insoddisfatte. Comprendere le cause psicologiche del conflitto e adottare strategie efficaci per disinnescarlo, anche attraverso il sostegno di un percorso terapeutico di coppia, può migliorare significativamente la qualità della relazione, mantenendo una comunicazione aperta e promuovendo il benessere reciproco.

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